Ex Ilva, pressing per la revoca delle dimissioni di Bitetti: “Nessun accordo senza il sindaco”

Solidarietà a Bitetti, pressing perché ritiri le dimissioni ma anche un secco no a qualsiasi accordo senza il sindaco. La maggioranza di centrosinistra al Comune di Taranto, dopo le dimissioni del sindaco Piero Bitetti annuncia: "Riteniamo che il Consiglio comunale del 30 luglio non possa svolgersi per motivi di sicurezza e che, in assenza del Sindaco, l'accordo di programma non possa essere sottoscritto il 31 luglio". La riunione dei gruppi politici si è svolta a poche ore dalle dimissioni comunicate ieri dal primo cittadino, eletto un mese e mezzo fa e contestato ieri da un gruppo di attivisti a margine di un confronto con comitati e movimenti sulla questione ex Ilva. "Ciò che è successo ieri sera al sindaco Bitetti - si legge in una nota - è gravissimo e va condannato".

Il Consiglio comunale monotematico era convocato per domani con all'ordine del giorno l'accordo di programma interistituzionale proposto dal governo sul Siderurgico. Ma dal ministero nessun dietrofront: la riunione, già convocata d'intesa con la Regione Puglia e gli enti locali e in programma al Mimit per giovedì 31 luglio, finalizzata alla definizione dell'Accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto, si terrà regolarmente. Lo ha concordato - spiega una nota del Mimit - il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Proprio il ministro Urso, non appena appresa ieri sera la notizia delle dimissioni, ha avuto un colloquio telefonico con il Prefetto Paola Dessì e, a seguire, con il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in merito agli episodi di intimidazione e alla situazione di inagibilità politica che ne avrebbero determinato le dimissioni. Urso ha quindi manifestato "piena solidarietà" al sindaco Bitetti. Come previsto dalla legge, intanto, il sindaco ha ora 20 giorni di tempo per confermare o ritirare le dimissioni.
Il Partito democratico provinciale di Taranto intanto ha espresso "profondo rammarico per la decisione del sindaco Piero Bitetti di rassegnare le dimissioni, una scelta che apre una fase delicata per la vita politica e amministrativa della nostra città". "Riteniamo indispensabile sottolineare la gravità degli episodi di violenza verbale e fisica - dicono il segretario provinciale Anna Filippetti e il segretario cittadino Giuseppe Tursi - che si sono verificati durante un incontro pubblico con alcune associazioni ambientaliste. Il confronto democratico e la libertà di espressione sono valori fondanti della nostra comunità, ma non possono e non devono mai degenerare in aggressioni, intimidazioni o comportamenti lesivi della dignità delle persone e delle istituzioni".

Per i due esponenti del Pd "il dialogo è uno strumento prezioso, anche e soprattutto quando le posizioni sono differenti. La città di Taranto ha bisogno di costruzione. In questo momento difficile, il Partito Democratico si unisce a quanti chiedono al sindaco di riflettere sulla sua scelta e valutare la possibilità di ritirare le dimissioni, riprendendo il cammino amministrativo". Solidarietà bipartisan per Bitetti, come l’invito a tornare sui suoi passi: dal ministro Urso ad Angelo Bonelli, Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, ai sindacati come la Uilm e l’Usb, il gruppo ambientalista Veraleaks tra gli altri.
La Repubblica